Stia: il bello e il buono del Casentino

Delle quattro vallate in cui si divide la Provincia di Arezzo, il Casentino è quella che si estende più a nord, verso la Romagna, da cui è separata dai Monti Falco e Falterona. Da questo ultimo nasce l’Arno e proprio lungo il primo tratto del fiume, alla confluenza con il torrente Staggia, si trova il delizioso borgo di Stia, che molti conoscono per aver fatto da sfondo al film “Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni. Ma aldilà del colpo d’occhio di cinematografica memoria, Stia ha tanto altro da offrire ai visitatori che vogliano conoscere questo splendido territorio. Io  da appassionata di natura, boschi, foreste e buona tavola ci vado spesso e faccio qui una lista delle cose che più amo e che mi fa sempre piacere ritrovare.

Natura: il borgo è immerso nelle alte e verdi foreste del Casentino. Da amante del nord Europa qui ritrovo i paesaggi scandinavi che adoro a non molta distanza da casa e la sola vista di questo polmone mi fa stare bene. A pochi chilometri dal centro del paese inizia infatti il territorio del Parco delle Foreste Casentinesi con i suoi alti faggi, i poderosi castagni e le forti querce, vibranti e avvolgenti in tutte le calde tonalità del giallo, del rosso e del marrone adesso che l’autunno sta prendendo sempre più piede. In primavera ed estate è il verde dei boschi e dei prati che domina lo sguardo, mentre in inverno non raramente la neve tinge di bianco questo suggestivo scenario.

Storia: le origini di Stia risalgono all’XI secolo, per tutto il Medioevo è stata luogo di mercato per l’alto Casentino e per secoli un importante centro di produzione della lana. Ma le vestigia storiche più suggestive sono quelle del Castello di Porciano, che domina Stia dalla cima di un’alta collina. La torre merlata risale al XIII secolo ed apparteneva alla potente famiglia dei Conti Guidi, proprietari di molti altri castelli in Toscana, i quali ospitarono proprio a Porciano anche Dante Alighieri durante gli anni del suo esilio. Dopo l’abbandono da parte dei Conti, il castello andò in rovina e venne restaurato solo a partire degli anni ’60 del 1900 per volontà della famiglia Specht, che tuttora è proprietaria dell’edificio, all’interno del quale è possibile visitare i tre piani inferiori, mentre i tre superiori fungono da dimora dei proprietari. Per maggiori informazioni visitare il sito. Ai piedi del castello sorgono le casette del piccolo borgo di Porciano, da cui si gode di una magnifica vista su Stia e sulle montagne circostanti fino alla suggestiva torre del Castello di Romena.

Il Castello di Porciano

Arte:  Piazza Tanucci, nel centro del paese, ha una tipica struttura irregolare in leggera salita, è circondata da armoniosi portici ed abbellita da una fontana in pietra con ornamenti in metallo, nonché da balconcini e finestre graziosamente decorati. Sulla Piazza sorge la Pieve romanica di Santa Maria Assunta, dove si può ammirare la Madonna con bambino, una splendida terracotta robbiana.

Piazza Tanucci

Artigianato: Oltre alla Biennale Europea di Arte Fabbrile (che si è tenuta nel 2015 e tornerà quindi nel 2017),  non possiamo non citare il famoso “Panno Casentino”, o semplicemente “Casentino”, un tessuto in lana caldo ed estremamente resistente, di origini antichissime (risale infatti al 1300), la cui produzione venne industrializzata nel 1800 con la nascita del Lanificio di Stia.
Inconfondibile per i suoi caratteristici riccioli, che ne rendono l’aspetto un po’ grezzo, è  considerato dagli stilisti un tessuto di grande classe e raffinatezza ed è utilizzato non solo per i cappotti e le mantelle, ma anche per giacche o accessori come cappelli e borse. Per secoli i suoi colori sono stati l’arancio e il verde, considerati dei “classici”, ma oggi la gamma cromatica si è molto ampliata per andare incontro alle varie richieste del mercato. Nella Piazza Tanucci di Stia l’Azienda TACS (http://tacs.it/, con  boutiques ad Arezzo, in tante città italiane e anche all’estero) è presente con un negozio dove i capi possono essere acquistati veramente a chilometri 0!

Il cappotto in panno del Casentino

Musei: Proprio dove sorgeva il Lanificio di Stia, ha sede oggi il Museo dell’Arte della Lana. Nei primi decenni del Novecento il lanificio era uno dei più importanti in Italia;  ora questo spazio non è più un luogo di produzione ma un centro di diffusione della cultura del tessile propria di questo territorio.
Oltre a rappresentare la memoria storica dell’attività del lanificio, il museo vuole offrire un’esperienza completa al visitatore, che può toccare, annusare, ascoltare, imparare, provando in prima persona, la manualità di alcuni gesti propri dell’arte della lana. Qui tutte le informazioni relative a orari e costi dei biglietti.

Cucina: la cucina del Casentino è meravigliosa e non si può non fare tappa in uno dei ristoranti di Stia per gustare gli eccellenti tortelli di patate, il Prosciutto o l’acquacotta. Noi  quando andiamo, ci fermiamo “Da Filetto”, in Piazza Tanucci. Qui potete sapere di più della nostra esperienza gastronomica.

Un piccolo borgo con delle splendide risorse  in una vallata suggestiva e ancora autentica come il Casentino: decisamente da non perdere. La Toscana è Siena. Firenze, Sal Gimignano, la Val d’Orcia e il Chianti, ma accanto a queste mete popolari e note, ci sono tanti altri piccoli gioielli da scoprire, e noi siamo qui per raccontarveli! Buona visita!

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