L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

L’ultima volta che siamo stati all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, immersa nella meraviglia delle Crete Senesi, è stato alla fine dello scorso ottobre, in una delle ultime belle giornate dell’anno.  Lungo la strada che da Rapolano Terme scivola verso Asciano, e poi prosegue verso l’Abbazia, ci siamo fermati in varie piazzole per fare delle foto:  il paesaggio delle Crete è veramente suggestivo, con le sue  colline che a primavera si ricoprono del verde splendente dell’erba, in estate si tingono del giallo del grano e in autunno tendono al marrone tipico delle terre di Siena, quel ruggine caldo su cui si erge un cipresso, un podere, un fienile o una piccola pieve romanica.

Superato Asciano, si prosegue in direzione Chiusure e si arriva all’imponente Abbazia che si trova su un’altura ricoperta di cipressi, pini e querce, ed è circondata dai  tipici calanchi delle Crete.  Si lascia la macchina in uno dei parcheggi a pagamento che circondano il luogo sacro, si supera il palazzotto medievale in mattoni rossi che ospita anche  il bar e il ristorante e, attraverso un vialetto che si snoda nel bosco si arriva al complesso monastico benedettino, fondato da San Bernardo da Siena agli inizi del 1300. Nel corso del Medioevo, quando la Via Francigena che passa vicino all’Abbazia era percorsa da tanti pellegrini in viaggio per e da Roma, il complesso monastico fungeva da ricovero ospedaliero e qui i viandanti potevano fermarsi per trovare riparo, ristoro, riposo, cura delle malattie e medicinali.

Architettonicamente il monastero è  composto da edifici costruiti tra il XIV e il XVIII secolo, articolati intorno a tre chiostri di differente dimensione: il Chiostro Grande, il Chiostro di Mezzo e il Chiostro Piccolo. La chiesa, risalente al 1400,  vanta  capolavori del Sodoma e un meraviglioso coro ligneo, opera d’intaglio e intarsio di fra’ Giovanni da Verona, veramente bello.
Il chiostro grande mostra una serie di affreschi sulle storie di San Benedetto eseguiti da Luca Signorelli nel 1497 e dal Sodoma tal il 1505 e il 1507. Le opere sono considerate una della maggiori testimonianze della pittura italiana del rinascimento e gli affreschi, che narrano la vita e le gesta di San Benedetto, mostrano nella loro fattura il diversissimo stile dei due pittori: austero e pacato quello del Signorelli, vivace e vitale quello del Sodoma.  La parte più interna del Cenobio, distribuita intorno al Chiostro di Mezzo e al Chiostro Piccolo (anch’essi quattrocenteschi) è riservata alla clausura e non è visitabile, mentre si possono ammirare la bellissima sala del refettorio (mentre ci affacciavamo per vederla, abbiamo incontrato uno dei frati che stava apparecchiando i tavoli per la cena, con estrema precisione e minuziosità), la sala della biblioteca, dove sono ospitati circa 40.000 volumi e opuscoli, codici pergamenacei e incunaboli, e la farmacia che raccoglie una bella collezione di vasi per medicamenti.

Dopo la visita, abbiamo proseguito il nostro pomeriggio nella cantina, dove è possibile degustare i vini dell’Abbazia, e acquistare altresì olio e legumi prodotti dalle terre monastiche. Coloro che sono interessati alla liturgia religiosa, sappiano che durante molte messe e funzioni i monaci intonano i vibranti e suggestivi canti gregoriani.

Infine, può essere una buona idea proseguire l’escursione con una visita al delizioso borgo medievale di Chiusure, a pochissimi chilometri dall’Abbazia. Oltre ad essere suggestivo e bello di per sé, con le sue stradine strette, le sue scalinate e le sue casette che si arrampicano fino alla cima del poggio, il borgo è ancor più meritevole di una visita in occasione degli eventi dedicati al suo prodotto gatronomico di punta: il carciofo.   Questa primavera, la fantastica e succulenta Sagra del Carciofo si terrà da giovedì 25 a domenica 28 aprile, e delizierà i visitatori con il suo stand gastronomico, il mercato dei prodotti tipici del territorio, mostre, giochi e tante altre iniziative. Per saperne di più visitate il sito http://www.asciano.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=72&Itemid=74

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