Vallombrosa: l’Abbazia nella Foresta

Sulle pendici del Massiccio del Pratomagno che ricadono nel territorio della Provincia di Firenze, immersa tra folte, fresche  e ombrose foreste di castagni, abeti bianchi e faggi,  sorge una delle più rinomate Abbazie della Toscana, a cui già Ludovico Ariosto nel suo Orlando Furioso si riferì scrivendo di “Vallombrosa, così fu nominata una badia ricca e bella ne men che religiosa e cortese a chiunque vi venia”.

L’incantevole e incontaminata area boschiva che ospita il magnifico monastero, situato a 1000 metri sul livello del mare, è stata dichiarata Riserva Biogenetica Naturale ed è il luogo ideale per passare una bella giornata di estate, al riparo dal gran caldo che spesso a luglio ed agosto affligge gran parte della Toscana centrale e le sue città d’arte più famose come Firenze e Siena. Il prato antistante l’Abbazia è il posto adatto per un bel pic-nic, per giocare a pallone o per fare un bel riposino all’ombra degli alberi  e infatti accoglie – soprattutto di domenica – moltissime famiglie con bambini, coppie sia giovani che più in là con gli anni, gruppi di amici e di camminatori che proseguono la loro giornata con un bel trekking nella foresta (come abbiamo fatto noi domenica scorsa).

Ad ogni modo l ‘Abbazia è affascinante in ogni stagione dell’anno: in inverno sotto il bianco della neve, in autunno quando le foreste si tingono dei suggestivi toni di rosso, giallo e ruggine, o a primavera quando il verde intenso riempie gli occhi, una visita a Vallombrosa è sempre un’ottima scelta.

L’imponente Abbazia venne fondata nell’XI secolo da San Giovanni Gualberto, un nobile fiorentino che si era avviato alla vita  monastica e che aveva trovato sulle pendici del Pratomagno un luogo isolato dove raccogliersi. Qui venne quindi stabilita la nuova congregazione dei monaci vallombrosani che si richiamavano alla regola benedettina basata sul precetto “ora et labora” e nel 1036 iniziarono i lavori per la costruzione in muratura delle celle e dell’oratorio. Da allora molti furono gli interventi di ampliamento che si sono susseguiti: del 1200 è il campanile, nel corso del 1400 il monastero assunse le imponenti caratteristiche attuali, la torre di difesa venne aggiunta nel 1500, mentre il muro che chiude l’edificio fu costruito nel 1600. Nel 1700 venne aggiunta la grande vasca antistante il piazzale, che veniva usata dai monaci per allevare le trote e la produzione del ghiaccio. La Chiesa conserva l’impianto medievale ma è stata ampliamente rimaneggiata in epoca Barocca. Intorno all’Abbazia, nella foresta si trovano cappelle e tabernacoli legati a particolari episodi della vita del fondatore Gualberto: ben segnalati da cartelli in legno, la loro scoperta può offrire l’occasione di una breve passeggiata nel fresco bosco.

Il monastero venne soppresso in periodo napoleonico, riaperto sotto i Lorena, poi i monaci vennero sfrattati durante il Regno d’Italia per lasciare spazio al Corpo Forestale dello Stato, per tornarvi – meno numerosi di prima – solo nel 1949. Tuttoggi la Forestale ha in San Giovanni Gualberto di Vallombrosa il suo Santo Patrono.

Il monastero ospita anche l’Antica Farmacia dei Monaci dove è possibile acquistare saponi naturali, fitocosmetici, marmellate, tisane e gustose cioccolate artigianali. La Farmacia è proprio accanto all’entrata principale, nel cortile interno del complesso, dunque facilissima da trovare. Gli orari di vista vanno dalle 6:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00, mentre quelli delle Sante Messe sono alle 7:00 nei giorni feriali, alle 11:00 e alle 17:00 nei giorni festivi e alle 16:30 nei prefestivi; a luglio e agosto alle 7:00 e alle 10:00 e alle 18:00 nei giorni feriali, e alle 9:30, 11:00, 17:00 e 18:00 nei festivi. Per chi volesse soggiornare in quest’oasi di pace e tranquillità, è possibile fermarsi presso la Foresteria, previo contatto telefonico al n. 055 86.20.29. Altri alberghi sono a disposizione dei villeggianti in località Saltino, a solo 1 chilometro e mezzo dal Monastero, sempre al fresco del Pratomagno. Buon riposo!

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