Basta dare uno sguardo online per rendersi conto di quanto San Gimignano Toscana sia ricercata e apprezzata. Del resto, stiamo parlando di una delle destinazioni principali del turismo in Toscana, dato che nella classifica delle località più note della regione, San Gimignano è al terzo posto ex aequo con Pisa, preceduta solo da Firenze, al primo posto, e Siena.
Questa incantevole città, a motivo dell’architettura medievale del suo centro storico, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Vale quindi la pena di conoscerla più da vicino, magari anche in qualche aspetto meno noto. Ecco alora alcuni suggerimenti sulle cose da fare e su cosa vedere a San Gimignano, altrimenti nota come “la città dalle belle torri”.
San Gimignano: brevi cenni storici
San Gimignano, la cui prima menzione sembra risalire al 929, deve la sua fioritura al passaggio della Via Francigena che conduceva i pellegrini dal Nord Europa a Roma e di cui la città era un’importante tappa. Dopo aver raggiunto l’apice della ricchezza, San Gimignano fu colpita dalla peste nera del 1348 che portò alla decimazione della popolazione e a un impoverimento da cui la città non si riprese più fino a tempi recenti.
Terminato il periodo della peste, infatti, ci fu anche un calo dei transiti dei pellegrini che si recavano a Roma, perché erano stati aperti altri nuovi tracciati, tagliando San Gimignano fuori dalle direttrici dello sviluppo economico.
Questa cattiva notizia per i tempi è stata la nostra fortuna, in quanto la mancata disponibilità di mezzi economici determinò l’impossibilità di rinnovare l’aspetto urbanistico e architettonico del luogo.
Questo ci permette di ammirare la città nel suo aspetto medievale. Ovviamente, nel tempo molte torri sono crollate o sono state mozzate, a causa della decadenza economica e delle faide tra le famiglie, ma in generale l’assetto medievale del borgo si è mantenuto intatto. E adesso possiamo partire!
1) Percorrere via San Giovanni, l’asse centrale della Francigena
Si entra in città da Porta San Giovanni e si percorre l’omonima via che conduce fino al centro. Piena di negozi di souvenir, bar e ristoranti, è difficile sfuggire alla folla, ma è possibile agire diversamente da essa, guardando meglio ciò che si ha intorno. Appena superato l’arco della porta, sulla destra sono visibili i resti della Chiesa di San Francesco con la facciata in stile romanico pisano di influenza orientale. Ai tempi del suo massimo sviluppo, la Chiesa era un ricovero per i pellegrini e viandanti, poi diventò un convento francescano. Più avanti sulla destra alzate gli occhi alle finestre dell’ex Convento di Santa Caterina, esempio sopraffino dello stile gotico. Arrivati in fondo alla via, che inizia a salire, siamo nei pressi della prima cinta muraria da dove si iniziano ad ammirare le torri da vicino.
2) Immergersi nel passato: il Museo “San Gimignano 1300”, il Museo della Tortura e il Museo della Pena di Morte
Dalla fine di Via San Giovanni, dove si è concluso il punto precedente, non seguite la folla che va a dritto, ma girate a sinistra in via di Quercecchio e poi a destra in Via Costarella. Arriverete quindi al Museo che mostra come era la città al culmine del suo splendore. Un enorme plastico in ceramica ha ricostruito in miniatura, alla perfezione e con dovizia di ogni particolare, il borgo nel suo assetto del 1300. Un viaggio nel tempo scaturito dall’idea di due artisti con nomi di artisti, Michelangelo e Raffaello Rubino, che hanno donato questa loro opera agli occhi della città e dei suoi visitatori. Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, per ulteriori informazioni scrivere un’email a info@sangimignano1300.com (gli orari possono cambiare).
In Via San Giovanni, al n. 125, si trova invece il Museo della Tortura San Gimignano, mentre al n. 82 della stessa via si trova il Museo della Pena di Morte.
3) Ammirare Piazza Duomo e salire sulla Torre Grossa
Le torri di San Gimignano sono una delle principali attrazioni della città. In epoca medievale si arrivò a contarne ben 72, mentre oggi ne sono rimaste “solo” 14. Queste splendide costruzioni si affacciano sulle piazze centrali della città ovvero Piazza del Duomo san Gimignano, Piazza delle Erbe e Piazza della Cisterna.
Arrivate alle torri in modo meno convenzionale dal “retro”: una volta usciti dal Museo San Gimignano 1300 proseguite su Via Costarella, passate sotto la Torre Grossa ed eccovi giunti sugli scalini del Duomo. Da qui si possono visitare la cattedrale superbamente affrescata, il Palazzo Comunale e salire alla Torre da dove godere di un panorama incantevole sulla Valdelsa. Con un unico biglietto, valido due giorni, è possibile accedere a tutte le sedi museali! Qui trovate i dettagli su prezzi e orari.
Si prosegue poi per Piazza della Cisterna, utilizzata un tempo per ospitare mercati, feste e tornei. Essendo le tre piazze famose, centrali e splendide, sono molto affollate. Per vederle in tutto il loro incanto con minore afflusso di persone programmate la vostra visita a San Gimignano in bassa stagione (autunno e inverno). Se inevitabilmente vi giungerete in primavera ed estate visitatele dopo il tramonto. Vi appariranno proprio com’erano ai tempi del Medioevo.
4) Fare il giro delle antiche mura fino alla casa di Santa Fina
Se da Piazza della Cisterna tornate verso Via San Giovanni, lasciando la piazza sul lato in alto a sinistra e passando sotto un arco, arriverete in Via San Matteo. Seguite l’indicazione per il giro delle mura, imboccando a sinistra Via degli Innocenti. Arrivando invece da Via San Giovanni in direzione Piazza della Cisterna, bisogna imboccarla sulla destra. Arriverete a una terrazza che si apre meravigliosamente sulla campagna circostante da cui poter scattare delle belle foto. Proseguite seguendo le indicazioni per la casa natale di Santa Fina, patrona della città (ogni anno il 12 marzo viene celebrata la sua festa, in ricordo della sua morte avvenuta il 12 marzo 1253). Il percorso è un susseguirsi di vicoli e scalette lungo le antiche mura, decisamente fuori dagli itinerari di massa e pieno di scorci deliziosi.
5) Scendere alle Fonti Medievali
Arrivare alle antiche fonti implica la voglia di camminare, prima ripidamente in discesa e poi in salita, ma la fatica vale veramente la pena. Dalla fine di Via degli Innocenti seguite Via Santo Stefano e iniziate a scendere a valle, costeggiando orti, giardini e osservando gli scorci sulle torri che si aprono tra gli alberi.
Se invece volete arrivarci direttamente dal centro, da Piazza della Cisterna prendete via del Castello e poi imboccate sempre via Santo Stefano. In fondo alla discesa passate sotto la Porta alle Fonti e scendete ancora un po’. Sulla destra si trovano le Fonti Medievali, una delle più interessanti attrazioni di San Gimignano (anche se meno conosciute di altre). Sono formate da una serie di vasche con volte in pietra che formano dieci archi; sei di questi sono in stile romanico a tutto sesto e sono stati realizzati nel XIII sec.; gli altri quattro sono invece in stile gotico e risalgono al XIV sec. Fino al secolo scorso molte donne facevano il bucato nei lavatoi riempiti da queste fonti, utilizzate anche per riempire bottiglie e fiaschi di acqua fresca.
6) Scattare la foto perfetta alle torri
Giustamente, chiunque visiti San Gimignano cerca il punto perfetto da cui scattare una foto che immortali il centro turrito in modo nitido e completo. Ovviamente per farlo bisogna allontanarsi un po’ dai luoghi centrali e noi vi segnaliamo un punto imperdibile e poco battuto, proprio a Porta alle Fonti. Arrivando alla Porta in discesa verso le Fonti, prendete la stradina sterrata a sinistra immediatamente prima della porta. Se invece siete in salita di ritorno dalle Fonti sarà ovviamente quella a destra subito dopo la porta. Voltatevi e… click! Questo è un altro ottimo motivo per investire tempo e fatica in una bella passeggiata alle Fonti, non ve ne pentirete!
7) Visitare le esposizioni alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele de Grada
La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea è intitolata al pittore milanese Raffaele De Grada (1885-1957).
La Galleria si trova in una zona un po’ defilata rispetto al pieno centro, in Via Folgóre da San Gimignano.
Ospita delle mostre di grande rilievo dedicate all’arte moderna e contemporanea. La collezione permanente comprende tra le altre cose testimonianze di pittori del Novecento come Niccolò Cannicci, Renato Guttuso, Sergio Vacchi, Ugo Nespolo, Marco Gastini e Carmelo Zotti.
Per informazioni su orari e prezzi consultare il portale web San Gimignano Musei.
8) Sosta enogastronomica alla Locanda di Sant’Agostino
San Gimignano ha tanti buoni ristoranti ma senza voler togliere nulla agli altri, noi raccomandiamo un posticino che da quando lo abbiamo conosciuto è entrato dritto nel nostro cuore, la Locanda di Sant’Agostino, piccolo ristorante a conduzione familiare. Defilato rispetto alle vie centrali, lo trovate nella silenziosa Piazza Sant’Agostino. Durante la bella stagione ha tavoli all’aperto mentre gli interni sono originalissimi, arredati in stile rustico e vintage con tantissimi quadri alle pareti, cuscini e lampadari colorati e tanto calore. Noi adoriamo particolarmente le bruschette enormi e gli ottimi primi, fanno anche pizze e tanti piatti toscani, con l’impiego di materie prime locali. Ovviamente, chi ama il buon vino potrà gustare la celeberrima Vernaccia di San Gimignano, un vino bianco DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) prodotto nel territorio comunale, ma noto anche a livello internazionale. Per la cronaca, la Vernaccia di San Gimignano è stato il primo vino italiano a ricevere la DOC (Denominazione di Origine Controllata) nel 1966.
Una menzione speciale va alla crème brûlée alla ricotta e cannella, sublime. Altra menzione va alla gentilezza del personale e della proprietaria Genziana: che si presenti un gruppo di ragazzi in un pomeriggio invernale chiedendo una semplice cioccolata calda o un cliente ormai fuori orario in una tarda serata di primavera, lei accoglie sempre con il sorriso ogni suo ospite e lo tratta veramente al meglio. La bontà del cibo fa il resto!
9) Comprare qualche pistillo di Zafferano, l’oro di San Gimignano
In epoca medievale San Gimignano entrò in contatto con la Repubblica Marinara di Pisa. Questa portò in città non solo l’architettura, ma probabilmente anche una spezia orientale di cui il borgo divenne un produttore di importanza primaria: lo zafferano che dal 2005 gode della certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta). Nel XIII sec. i produttori sangimignanesi vendevano la spezia nei diversi mercati italiani e lo esportavano anche in Egitto, in Tunisia, in Siria e in Terra Santa.
A San Gimignano infatti la spezia aveva il suo habitat ideale per crescere ed essere coltivata, grazie a un suolo particolarmente drenante. Il prodotto oggi può essere acquistato direttamente nelle aziende che lo producono oppure nei negozi della città. L’unica avvertenza è prenderlo esclusivamente in pistilli (e mai in polvere per avere assoluta garanzia della purezza del prodotto) e che essi non siano troppo fini.
10) Partecipare alle “Ferie delle Messi” in estate
Concludiamo i nostri punti consigliando uno degli eventi più suggestivi del cartellone sangimignanese.
La festa medievale delle “Ferie delle Messi” che si tiene verso metà giugno (le date per l’edizione 2025, la trentunesima, sono il 13, il 14 e il 15). Si tratta di una manifestazione storica che avviene nelle strade e nelle piazze della città. Vengono fatti allestimenti di bancarelle, arti e mestieri relativi al periodo medievale. Il borgo si riempie di figuranti in abiti medievali, taverne e antichi giochi, a completamento dell’immagine medievale già perfettamente presente nello sfondo.