Il Monastero di Camaldoli: quiete ed escursioni nel Parco delle Foreste Casentinesi

Toscana vuol dire colline, città d’arte, Rinascimento, opere architettoniche di fama internazionale, borghi e cantine di ottimo vino. Ma c’è anche un’altra Toscana, dove gli alberi si stagliano alti e fitti verso il cielo, le acque sono freschissime, i boschi sono abitati da lupi, volpi, cervi e caprioli e l’uomo, presente da secoli, ha lasciato il segno con pievi, castelli, villaggi in pietra e monasteri. Questa Toscana fuori dalle classiche rotte e immagini si trova all’estremo nord-est della regione, al confine con l’Emilia Romagna, ed è racchiusa nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Il Parco, che si estende tra le Province di Arezzo e Firenze in Toscana e quella di Forlì-Cesena in Emilia Romagna, è favoloso da vivere in tutte le stagioni: nel verde della primavera, al fresco dell’estate, ammirando il fall foliage in autunno e divertendosi sulla neve in inverno.

Ogni fine settimana e spesso anche durante le giornate feriali, i visitatori possono contare su varie tipologie di escursioni naturalistiche e culturali a piedi, in bicicletta o a dorso d’asino, alla scoperta del territorio di questo grande polmone verde. Sul sito del Parco vedete l’intera panoramica delle attività proposte settimana per settimana: impossibile non trovarne una adatta ai propri gusti!

Oltre a una memorabile ciaspolata invernale, siamo tornati nel parco in estate e abbiamo visitato l’imponente Monastero di Camaldoli, in  provincia di Arezzo: in autonomia siamo saliti a piedi fino al Sacro Eremo, posto qualche chilometro più a nord. All’andata abbiamo percorso il sentiero n. 68 che in gran parte coincide con la strada asfaltata, mentre al ritorno dall’Eremo al Monastero siamo scesi attraverso i sentieri n. 70 e 72, attraversando la foresta ricca di faggi, frassini, abeti bianchi e rossi, ciliegi selvatici e aceri di monte. L’anello di circa tre ore è piuttosto semplice e si può fare agevolmente anche in scarpe da ginnastica, tuttavia è sempre preferibile indossare abbigliamento tecnico per il trekking.

Immerso nella foresta, l’Eremo offre silenzio e pace ma si apre anche ai visitatori, permettendo di accedere alla cella del fondatore San Romualdo, e della Chiesa. Sono visibili anche le celle degli eremiti, che tuttavia non sono accessibili.

Un’altra escursione fattibilissima dal Monastero di Camaldoli è quella che conduce, attraverso un anello a più bassa altitudine, al Castagno Miraglia, uno dei giganti del parco, vecchio più di 400 anni.

Il Castagno Miraglia, un bel 400-enne

Sia presso il Monastero che al Sacro Eremo è presente l’Antica Farmacia dei monaci, dove ogni volta, alla fine delle nostre escursioni, facciamo rifornimento della deliziosa cioccolata con nocciole, della crema spalmabile al gianduia, di tisane e caramelle. Sono inoltre in  vendita prodotti di bellezza, liquori, creme,  oli essenziali e balsamici, tutti prodotti con la ricetta originale ed esclusiva dei Monaci.

L’Antica Farmacia del Monastero

Prima di tornare a casa raramente rinunciamo alla spettacolare schiacciata di Camaldoli, disponibile al Ristorante/bar/salumeria Camaldoli, proprio davanti alla foresteria del Monastero: farcita con affettati o formaggi come merenda, o in accompagnamento ai piattoni di salumi e verdure come antipasto o pranzo veloce, è semplicemente divina. Il ristorante offre anche primi e secondi  piatti a base di funghi e altri prodotti locali, e in posizione adiacente nonché comunicante si trova il bar dove sono in vendita dei dolcetti meravigliosi.

Schiacciata deliziosa!

Inutile dire che da anni questo è il mio buen retiro quando ho bisogno di ossigenare anima e corpo, staccare e ricentrarmi. L’atmosfera di quiete, le acque che scrosciano scendendo dalla montagna, i paesaggi, le camminate, le leccornie prodotte sul posto, tutto rende ogni visita a Camaldoli così perfetta che appena parto ho subito la voglia di tornare ancora, e poi ancora e ancora.

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