Il Castello di Gargonza, dove si respira il Medioevo

Ingredienti: una domenica pomeriggio, la voglia di fare una breve escursione per ammirare il paesaggio tra Arezzo e Siena, un borgo medievale che sembra uscito da un libro di storia. Risultato: una gita al Castello di Gargonza, nelle splendide colline aretine del Comune di Monte San Savino, a pochi chilometri da Arezzo, dalla Valdambra e non lontano da Siena.

Arrivare al Castello significa guidare lungo un’affascinante strada tra i colli boscosi che da Monte San Savino porta a Palazzuolo o viceversa dalla Valdambra conduce a Monte San Savino. E’ possibile arrivarci anche da Rapolano Terme, località termale molto conosciuta in provincia di Siena. Le indicazioni lungo la strada vi guideranno verso il Castello, che vedrete svettare in mezzo ai boschi. Noi ci siamo andati in una domenica di inizio marzo, in completa assenza di turisti e il silenzio circostante e l’atmosfera deserta ci hanno portato letteralmente indietro nel tempo.

Abbiamo parcheggiato la macchina nello spazio all’entrata del Castello e siamo saliti verso quella che è una perfetta testimonianza di un antico borgo agricolo fortificato. Venne edificato nella prima metà del XII secolo sulla strada che da Arezzo portava a Siena ad opera degli Ubertini, vassalli dell’episcopato di Arezzo. Nel XIII secolo Gargonza fu contesa tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini e nel 1304 ospitò anche l’esule Guelfo bianco Dante Alighieri, che partecipò alla riunione fra i Ghibellini fuoriusciti da Firenze e gli aretini, con tutto lo stato maggiore dei guelfi bianchi, per imbastire strategie di guerra contro i guelfi neri che governavano Firenze. Successivamente il Castello cadde sotto Siena, poi sotto Firenze, la cui l’amministrazione non fu molto gradita dagli abitanti, i quali misero in atto una seria rivolta che portò i fiorentini ad abbattere le mura di Gargonza, lasciando in piedi solo la torre merlata che ancora svetta sull’abitato.

Successivamente Gargonza divenne un semplice borgo agricolo, che fu praticamente abbandonato dopo la II Guerra Mondiale e la fine della mezzadria. Solo a metà degli anni ’70 è stato portato avanti un restauro conservativo dei caratteri medioevali del borgo, che si è trasformato in un centro alberghiero. Le abitazioni sono infatti parte di una struttura ricettiva che aderisce  all’Associazione “Abitare la Storia”. Pur essendo le casette private e atte alla ricezione dei turisti, è possibile camminare tra le viuzze del borgo e ammirarne la torre, il pozzo, la chiesetta, i giardini, i pergolati, le porte e le finestre pitturate in arancio. Non è difficile immaginare dame, menestrelli, contadini e cavalieri che si aggirano per le stradine del Castello…

..se non fosse per qualche traccia dei tempi moderni, sembrerebbe quasi di non essere “al mondo d’oggi” 🙂

La passeggiata nel borgo, incluso il tempo per fare delle foto, può durare al massimo una quarantina di minuti, ma è veramente suggestiva. Potete fermarvi comunque a Gargonza per un soggiorno in una delle sue casette, o più semplicemente  per pranzare o cenare al ristorante “La Torre di Gargonza”, posto nelle vicinanze del parcheggio, oppure potete proseguire verso il grazioso borgo di Monte San Savino, o verso la verde Valdambra, ricca di vedute, castelli e borghi medievali. Un’ottima idea per una domenica pomeriggio in terra di Arezzo.

 

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