Se state cercando un’isola che non assomiglia a nessun’altra nell’Arcipelago Toscano, un luogo dove la natura si esprime con forza e il silenzio è rotto solo dal vento e dal mare, allora Capraia è la scelta giusta. Qui non troverete lunghe spiagge di sabbia dorata, locali notturni o le comodità di un turismo organizzato, ma scoprirete un ambiente aspro, a tratti selvaggio, che invita a un’esperienza di viaggio più intima e consapevole.
È un’isola pensata per chi ama camminare per ore su sentieri solitari, per chi si accontenta di una caletta di sassi levigati pur di fare un bagno in un’acqua cristallina, e per chi, in generale, cerca una pausa dal ritmo frenetico della vita quotidiana. La sua posizione isolata, più vicina alla Corsica che all’Italia, l’ha preservata e resa un piccolo santuario di biodiversità, protetto dal Parco Nazionale e parte del Santuario dei Cetacei. È un luogo che chiede un po’ di spirito di adattamento, ma che in cambio regala un’esperienza profonda e un ricordo che dura nel tempo.
L’arrivo e i primi passi sull’isola
Per arrivare a Capraia si prende il traghetto da Livorno, un viaggio di circa due ore e mezza che è già parte integrante dell’avventura. Man mano che la costa toscana si allontana, si ha la netta sensazione di staccare la spina e di dirigersi verso un mondo a parte. L’isola appare all’orizzonte come un profilo scuro e montuoso, rivelando la sua origine vulcanica. Una volta sbarcati, vi troverete al Porto, una piccola e colorata insenatura che accoglie i visitatori con la sua atmosfera tranquilla, con qualche bar, un paio di ristoranti e i negozi di prima necessità.
La vita dell’isola si divide tra questa zona e il Paese, il piccolo borgo arroccato più in alto e dominato dall’imponente Forte di San Giorgio, un tempo baluardo contro le incursioni dei pirati. Potete raggiungere il Paese con una passeggiata lungo una strada panoramica o, più comodamente, con la navetta che passa continuamente. Vi accorgerete subito dell’assenza quasi totale di automobili private, una scelta consapevole che rende l’isola un luogo incredibilmente silenzioso e perfetto per essere scoperto con lentezza.
L’anima dell’isola: esplorazioni tra terra e mare
L’esplorazione di Capraia si muove su due binari paralleli ma complementari: quello via terra e quello via mare. Camminare è il modo migliore per entrare in sintonia con l’entroterra aspro e affascinante dell’isola. La fitta rete di sentieri che la attraversa non è nata per il turismo, ma è l’eredità lasciata dalla vecchia colonia penale agricola, chiusa definitivamente solo nel 1986. Ogni sentiero era una via di lavoro per i detenuti e oggi permette di raggiungere punti di interesse naturalistico e panoramico unici.
Un itinerario imperdibile è quello che conduce allo Stagnone, l’unico lago naturale dell’arcipelago, che in primavera si colora di bianchi ranuncoli acquatici. Un’escursione più impegnativa porta fino a Punta dello Zenobito, l’estremità sud, dove si cammina sul bordo di un antico cratere.
Per scoprire l’altra metà dell’anima di Capraia, però, è necessario affidarsi a una barca. Un giro dell’isola via mare vi svelerà una costa che da terra è impossibile immaginare, un susseguirsi di falesie a picco, grotte nascoste e piccole cale rocciose. È dal mare che si apprezza la vera natura selvaggia dell’isola e si raggiungono i posti migliori per fare il bagno, spesso in completa solitudine, in calette come Cala del Ceppo o la più appartata Cala dello Zurletto.
Le acque, protette dal Parco Nazionale, sono un invito costante allo snorkeling, grazie a un’ottima visibilità e a fondali ricchi di biodiversità. Tra le tante meraviglie della costa, una su tutte vi lascerà senza parole: cala rossa Capraia, un’incredibile parete di roccia color ruggine che si tuffa in un mare blu intenso. Non è una spiaggia, ma un monumento geologico, la sezione di un antico cono vulcanico che crea un contrasto cromatico mozzafiato, simbolo indiscusso della potente bellezza dell’isola.
Un’esperienza che resta dentro
Alla fine del soggiorno, vi renderete conto che Capraia è molto più di una semplice destinazione turistica. È un’esperienza che insegna a rallentare, ad apprezzare le cose essenziali: un panorama conquistato con la fatica di una passeggiata, il silenzio profondo rotto solo dal verso dei gabbiani, la sensazione rigenerante di un bagno in un’acqua fredda e purissima.
È un’isola che non si svela tutta al primo sguardo ma che, proprio per questo, si fa scoprire a poco a poco, lasciando un’impronta profonda in chi ha avuto la pazienza di ascoltarla. Si torna a casa con la sensazione di essere stati in un luogo vero, un frammento di Mediterraneo che resiste, testardo e meraviglioso, e che rimane dentro come un segreto da custodire.