Agriturismo Sant’Egle a Sorano: bello, biologico e buono

L’ultima volta che siamo andati a visitare le famose “città del tufo” della Maremma – Pitigliano, Sovana e Sorano – ci siamo concessi un intero fine settimana per poterle vedere con calma, anche perché raggiungerle richiede un viaggio non proprio corto, visto che sono immerse nella campagna e lontante dai principali centri abitati, autostrade e superstrade.  Dato che era il mio compleanno, abbiamo cercato un posticino particolare per andare a cena e la receptionist della struttura dove pernottavamo, non appena le abbiamo detto che siamo vegetariani, non ha esitato un attimo: Sant’Egle! – ci ha subito detto.

Ci ha spiegato che è un agriturismo aperto per cena anche a chi non pernotta, che segue la coltivazione biologica ed è particolarmente attento alle esigenze di vegetariani e anche vegani. Abbiamo chiamato e in effetti la prima domanda che ci hanno fatto per perfezionare la prenotazione è stata se volessimo un menù vegetariano o di carne (hanno anche piatti per carnivori, non temete!).

L’orario stabilito per la cena è unico per tutti gli ospiti: alle 20:00 si serve l’aperitivo e poi si va a tavola. Abbiamo seguito il navigatore e siamo entrati in una piccola strada a sterro, alla fine della quale ci siamo trovati davanti un casale che dire meraviglioso è veramente sminuire l’ambiente: sinceramente, è proprio la casa rustica dei miei sogni e vederla alla luce del tramonto è stato un colpo al cuore.

Questa dimora fu in passato la dogana tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana e offriva ospitalità a coloro che varcavano il confine. E’ stata ristrutturata in modo delizioso ed è oggi una struttura ad impatto zero, tanto che il WWF l’ha premiata come miglior agriturismo d’Italia per sostenibilità e conservazione della biodiversità. Il 100% dell’energia è prodotto da fonti rinnovabili, le acque piovane sono usate per innaffiare le colture e tutti i piatti del ristorante sono a base di prodotti aziendali biologici o di altre aziende, sempre biologiche, della zona.  Ed è un posto: BELLISSIMO. Noi abbiamo visto solo il ristorante e il giardino esterno, dove le poltrone, le amache e le chaise longue permettono di chiacchierare, rilassarsi al tramonto e godere della pace dei sensi che dà questo luogo, ma ci torneremo di sicuro anche per dormire. Abbiamo saputo che ci sono anche la piscina e un teatro di paglia dove si proiettano film all’aperto e si organizzano altri spettacoli.

Riguardo alla cena, che era poi lo scopo primario della nostra visita, è stata deliziosa: abbiamo aperto con un aperitivo leggermente alcolico alla noce prodotto in azienda, proseguito con dei formaggi sia pecorini sia fatti con latte di riso, quindi ideali per gli intolleranti al lattosio e per i vegani, proseguito con della pasta fatta in casa, poi con un tortino di verdure e delle zucchine trifolate e concluso con un tiramisù fantasmagorico. Abbiamo bevuto la Birra Artigianale del Birrificio San Quirico che abbiamo visitato tempo fa (qui il nostro post) e saputo che proprio l’agriturismo Sant’Egle gli fornisce lo zafferano e la spirulina che vengono adoperati per alcune birre. Piccolo il mondo!

Prima di venire via, abbiamo comprato dei prodotti fatti proprio in agriturismo: la spirulina, appunto, il sale grezzo allo zafferano (anche quest’ultimo coltivato in azienda) e i fiori di iperico che sono un perfetto antidolorifico naturale.

Confesso, siamo veuti via soddisfatti ma dispiaciutissimi: avrei voluto salire in camera, oppure rilassarmi in una sdraio sotto il portico, e poi l’indomani sonnecchiare ai bordi della piscina o fare una passeggiata nel frutteto. Avrei voluto e so che accadrà presto, perché non vedo l’ora di tornarci per qualche giorno di pace vera e reale.

Disclaimer: tutte le attività commerciali recensite in questo blog riflettono una personale e trasparente opinione degli autori, che non vengono in alcun modo ricompensati al fine di parlar bene di un locale e/o prodotto.

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