San Gimignano: 10 cose da fare

San Gimignano è una delle mete principali del turismo in Toscana, patrimonio dell’UNESCO raggiunto ogni anno da oltre tre milioni di visitatori. La città dalle belle torri  è fotografatissima, spesso affollata, ma noi – grazie a una visita guidata non convezionale organizzata dal CCN San Gimignano – abbiamo potuto scoprirne anche lati poco conosciuti. Ecco allora 10 idee per vedere San Gimignano in tutta la sua completezza e fare della vostra visita un incontro all’insegna della lentezza e di una conoscenza più profonda.

Per iniziare, un po’ di storia, fondamentale per capire come è stato possibile che la città si sia mantenuta intatta dal Medioevo.

San Gimignano deve la sua fioritura e il suo successivo declino al passaggio della Via Francigena che conduceva i pellegrini dal Nord Europa a Roma e di cui la città era un’importante tappa. Dopo aver raggiunto l’apice della ricchezza, San Gimignano fu colpita dalla peste nera del 1348 che portò alla decimazione della popolazione e a un impoverimento da cui la città non si riprese più fino a tempi recenti. Finita la peste infatti  i transiti che prima avvenivano sulla Francigena si spostarono su nuove strade,  tagliando San Gimignano fuori dalle direttrici dello sviluppo economico.

Questa cattiva notizia per i tempi è stata la nostra fortuna, in quanto la mancata disponibilità di mezzi economici determinò l’impossibilità di rinnovare l’aspetto urbanistico e architettonico del luogo. Questo ci  permette di ammirarlo proprio come era nel Medioevo. E’ vero che nel tempo molte torri  sono crollate o sono state mozzate, a causa della decadenza economica e delle faide tra le famiglie,  ma in generale l’assetto medievale del borgo si è mantenuto intatto. Adesso possiamo partire!

1.  Percorrere via San Giovanni, l’asse centrale della Francigena: si entra in città da Porta San Giovanni e si percorre l’omonima via che conduce fino al centro.  Piena di negozi di souvenir, bar e ristoranti, è difficile sfuggire alla folla ma è possibile agire diversamente da essa, guardando meglio ciò che si ha intorno. Appena superato l’arco della porta, sulla destra sono visibili i resti della Chiesa di San Francesco con la facciata in stile romanico pisano di influenza orientale.  Ai tempi del suo massimo sviluppo la Chiesa era un ricovero per i pellegrini e viandanti, poi diventò un convento francescano. Più avanti sulla destra alzate gli occhi alle finestre dell’ex Convento di Santa Caterina, esempio sopraffino dello stile gotico. Arrivati in fondo alla via, che inizia a salire, siamo nei pressi della prima cinta muraria da dove si iniziano ad ammirare le torri da vicino.

Particolare dell’ex Convento di Santa Caterina

2. Visitare il Museo “San Gimignano 1300”: dalla fine di Via San Giovanni, dove si è concluso il punto precedente, non seguite la folla che va a dritto ma girate a sinistra in via di Quercecchio e poi a destra in Via Costarell. Arrivatr quindi al Museo che mostra come era la città al culmine del suo splendore. Un enorme plastico in ceramica ha ricostruito in miniatura, alla perfezione e con dovizia di ogni particolare, il borgo nel suo assetto del 1300. Un viaggio nel tempo scaturito dall’idea di due artisti con nomi di artisti, Michelangelo e Raffaello Rubino, che hanno donato questa loro opera agli occhi della città e dei suoi visitatori. Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00,  per ulteriori informazioni scrivere un’email a info@sangimignano1300.com

Museo San Gimignano 1300

3. Ammirare Piazza Duomo e salire sulla Torre Grossa: chiaramente chiunque sia a San Gimignano vuole vedere da vicino le torri che si affacciano sulle sue piazze centrali (Piazza Duomo, Piazza delle Erbe e Piazza della Cisterna). Arrivateci in modo meno convenzionale dal “retro”: una volta usciti dal Museo San Gimignano 1300 proseguite su Via Costarella, passate sotto la Torre Grossa ed eccovi giunti sugli scalini del Duomo. Da qui si può visitare la cattedrale superbamente affrescata, il Palazzo Comunale e salire alla Torre da dove godere di un panorama incantevole sulla Valdelsa.  Con un unico biglietto, valido due giorni, è possibile accedere a tutte le sedi museali! Qui i dettagli su prezzi e orari.

Si prosegue poi per Piazza della Cisterna, utilizzata un tempo per ospitare mercati, feste e tornei. Essendo le due piazze famose, centrali e splendide, sono molto affollate. Per vederle in tutto il loro incanto con minore afflusso di persone programmate la vostra visita a San Gimignano in bassa stagione (autunno e inverno). Se inevitabilmente vi giungerete in primavera ed estate  visitatele dopo il tramonto. Vi appariranno proprio com’erano ai tempi del Medioevo.

Piazza del Duomo

4. Fare il giro delle antiche mura fino alla casa di Santa Fina: se da Piazza della Cisterna tornate verso Via San Giovanni, lasciando la piazza sul lato in alto a sinistra e passando sotto un arco, arriverete in Via San Matteo. Seguite l’indicazione per il giro delle mura, imboccando a sinistra Via degli Innocenti. Arrivando invece da Via San Giovanni in direzione Piazza della Cisterna, bisogna imboccarla sulla destra.  Arriverete a una terrazza che si apre meravigliosamente sulla campagna circostante da cui poter scattare delle belle foto. Proseguite seguendo le indicazioni per la casa natale di Santa Fina, patrona della città. Il percorso è un susseguirsi di vicoli e scalette lungo le antiche mura, decisamente fuori dagli itinerari di massa e pieno di scorci deliziosi.

Vista dalla terrazza di Via degli Innocenti

5. Scendere alle Fonti Medievali: Arrivare alle antiche fonti implica la voglia di camminare, prima ripidamente in discesa e poi in salita, ma la fatica vale veramente la pena. Dalla fine di Via degli Innocenti seguite via Santo Stefano e iniziate a scendere a valle, costeggiando orti, giardini e osservando gli scorci sulle torri che si aprono tra gli alberi. Se invece volete arrivarci direttamente dal centro, da Piazza della Cisterna prendete via del Castello e poi imboccate sempre via Santo Stefano.In fondo alla discesa passate sotto la Porta alle Fonti e scendete ancora un po’. Sulla destra si aprono le antiche vasche sorrette da dieci arcate in pietra. Quelle centrali sono le più antiche, del 1100, quelle a destra  in stile romanico sono del 1200 e quelle a sinistra in stile gotico del 1300. Tutto è rimasto inalterato dai tempi del Medioevo e lontano dagli itinerari più convenzionali (e dalla folla).

6. Scattare la foto perfetta alle torri: chiunque visiti San Gimignano cerca il punto perfetto da cui scattare una foto che immortali il centro turrito in modo nitido e completo. Ovviamente per farlo bisogna allontanarsi un po’ dai luoghi centrali e noi vi segnaliamo un punto imperdibile e poco battuto, proprio a Porta alle Fonti. Arrivando alla Porta in discesa verso le Fonti, prendete la stradina sterrata a sinistra immediatamente prima della porta. Se invece siete  in salita di ritorno dalle Fonti sarà ovviamente quella a destra subito dopo la porta. Voltatevi e…click!  Questo è un altro ottimo motivo per investire tempo e fatica in una bella passeggiata alle Fonti, non ve ne pentirete!

7. Visitare le esposizioni alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea: La Galleria è un po’ defilata rispetto al pieno centro, in Via Folgòre da San Gimignano.  Ospita delle mostre di grande rilievo dedicate all’arte moderna e contemporanea. In questa estate 2017 non potete assolutamente perdervi la mostra di Henri Cartier-Bresson, un’esposizione interamente dedicata al grande fotografo francese, con 140 scatti volti a documentare la carriera di quello che è stato definito “l’occhio del Novecento”, il pioniere del giornalismo fotografico che con un’immagine riusciva a raccontare il momento decisivo di un’intera storia.  Dal 15 giugno al 16 ottobre 2017, un’occasione da non mancare per tutti gli appassionati di fotografia e dell’immagine storica e sociologica.  Orari dal 15 giugno al 30 settembre > 10:00 – 19:30, dal 1 al 16 ottobre > 11:00 – 17:30. Per informazioni sui costi e prenotazione biglietti visitare http://www.mostracartierbresson.it/

8. Mangiare alla Locanda di Sant’Agostino: San Gimignano ha tanti buoni ristoranti ma senza voler togliere nulla agli altri, noi raccomandiamo un posticino che da quando lo abbiamo conosciuto è entrato dritto nel nostro cuore, la Locanda di Sant’Agostino. Defilato rispetto alle vie centrali, lo trovate nella silenziosa Piazza Sant’Agostino. Durante la bella stagione ha tavoli all’aperto mentre gli interni sono originalissimi, arredati in stile rustico e vintage con tantissimi quadri alle pareti, cuscini e lampadari colorati e tanto calore. Noi adoriamo particolarmente le bruschette enormi e gli ottimi primi, fanno anche le pizze e tanti piatti toscani, con l’impiego di materie prime locali.

Una menzione speciale la dedico alla Crème Brulée alla ricotta e cannella, sublime. Confesso di essere abbastanza severa nei miei giudizi sui dessert, sarà che amo farli e spesso e volentieri preferisco i miei ai tanti che assaggio nei ristoranti ma qui…mi sono veramente commossa. Altra menzione va alla gentilezza del personale e della proprietaria Genziana: che si presenti un gruppo di ragazzi in un pomeriggio invernale chiedendo una semplice cioccolata calda o un cliente ormai fuori orario in una tarda serata di primavera, lei accoglie sempre con il sorriso ogni suo ospite e lo tratta veramente al meglio. La bontà del cibo fa il resto!

9. Comprare qualche pistillo di Zafferano, l’oro di San Gimignano: nel Medio Evo San Gimignano entrò in contatto con la  la Repubblica Marinara di Pisa. Questa portò in città non solo l’architettura ma anche una spezia orientale di cui il borgo diventò un produttore di importanza primaria: lo zafferano. Qui la spezia trovò il suo habitat ideale per crescere ed essere coltivata, grazie a un suolo particolarmente drenante. Molte famiglie di San Gimignano decisero di esportarla e si arricchirono enormemente grazie a questo traffico.  Il prodotto, oggi DOP, può essere acquistato o nelle aziende che lo producono ma anche nei negozi di città. L’unica avvertenza è prenderlo esclusivamente in pistilli e mai in polvere per avere assoluta garanzia della purezza del prodotto, e che essi non siano troppo fini.

10. Partecipare alle “Ferie delle Messi” in estate e al Festival “Lumiere” in inverno: Concludiamo i nostri punti consigliandovi due degli eventi più suggestivi del cartellone sangimignanese- La festa medievale delle “Ferie delle Messi” in giugno (quest’anno 17, 18 e 19) è una celebrazione del periodo della raccolta del grano. Il borgo si riempie di figuranti in abiti medievali, taverne e antichi giochi, a completamento dell’immagine medievale già perfettamente presente nello sfondo. Per il programma dettagliato, cliccate qui. Nel primo fine settimana di dicembre, quando le ore di buio sovrastano quelle di luce e le ombre si allungano sulle piazze e sui vicoli, il Festival “Lumière” illumina con giochi di luce e l’ausilio di tecniche digitali il centro storico, in un viaggio tra il reale, l’onirico e l’immaginario. Quest’anno l’evento si terrà sabato 3 e domenica 4 dicembre 2016, con un programma che rivoluzionerà il centro storico con animazioni, video mapping, laser show, light painting e altre “Esagerazioni di Lumière”. La partecipazione è gratuita, lo stupore assicurato!

Jpeg

San Gimignano Lumière edizione 2015

Prima di concludere, ringraziamo di cuore il CCN San Gimignano per aver organizzato l’Instawalk #unconventionalsangi con una visita guidata magistralmente condotta dalla guida Catia Vermigli. Ci ha mostrato i luoghi meno battuti e fatto guardare con occhi diversi le parti più conosciute della città, ispirandoci questo post.

Disclaimer: le attività commerciali recensite nel post riflettono una personale e trasparente opinione degli autori, che non vengono in alcun modo ricompensati al fine di parlar bene di un locale e/o prodotto.

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