Non partir da Montalcino se la bocca ‘un sa di vino

Montalcino è prima di tutto vino, dato che è la patria di uno dei rossi toscani più famosi e apprezzati del mondo, il  Brunello. E infatti l’ultima volta che abbiamo visitato il borgo, insieme ad un amico che è venuto a trovarci dalla Spagna,  non ce lo siamo fatti mancare.

Molte enoteche del centro adottano un metodo pratico per la degustazione: danno al cliente una card con un credito a scalare, che va introdotta nell’apposito dispenser dove sono esposti tutti i vini che è possibile assaggiare. Fatta la scelta, si preme il pulsantino corrispondente al vino selezionato,  che viene automaticamente versato nel bicchiere. Ogni bottiglia riporta il prezzo dell’assaggio e alla fine la card viene letta dal personale, disponibile tutto il tempo a dare tutte le delucidazioni sui vini in degustazione, e fatto il conto.

Ma Montalcino è anche medioevo, cibo e splendidi paesaggi. Dopo un bel giro in centro che ci ha portato a visitare l’imponente Fortezza, estremo baluardo dello Stato senese che resisté alla conquista fiorentina dal 1555 al 1559 e da cui si gode di una strepitosa vista sulla Val d’Orcia, abbiamo girellato tra i vicoli, le stradine, fino alla Piazza del Popolo e il Palazzo dei Priori, con la sua caratteristica sagoma lunga e stretta.

Per pranzo, abbiamo comprato dei panini,  una bella bottiglia di Brunello (è inevitabile quando si è lì, viene proprio voglia di annaffiare tutto con questa delizia) e poi improvvisato un rustico e delizioso pic-nic sul prato antistante la splendida Abbazia di Sant’Antimo, a soli 10 chilometri da Montalcino. Per maggiori informazioni sull’Abbazia, in questo post trovate le foto e il resoconto della nostra visita.

Montalcino merita sempre una visita, non ha bisogno di scuse,  eventi o momenti particolari, ma se volete unire la visita alle feste del territorio, ecco il ricco programma di manifestazioni gustosissime di cui approfittare in questo autunno:

9, 10, 11 settembre 2016: Settimana del Miele,  in Fortezza e in vari luoghi del centro storico, con convegni scientifici e mostra mercato nazionale del miele e dei prodotti dell’alveare.

1 e 2 ottobre 2016:  Sagra del Galletto nel borgo di Camigliano (a pochi chilometri da Montalcino). E’ una rievocazione in costume medievale delle feste che sin dal 1300 venivano celebrate in onore dei signori montalcinesi e durante la quale i piatti della tradizione (il galletto, ovviamnete, ma anche la scottiglia) sono innaffiati da ottimo Rosso di Montalcino. Viene anche riproposto l’antico gioco popolare della druzzola (una sorta di lancio del disco) in costumi trecenteschi.

29 e 30 ottobre 2014: Sagra del Tordo. Di origini antichissime, rievoca la stagione venatoria della zona e in particolare la caccia ai tordi che, sopratuttto in ottobre, emigravano verso sud  passando sulle campagne del posto e diventando prede di abili cacciatori e falconieri, che tornati al paese li facevano cucinare ed offrire in grandi banchetti al popolo e ai nobili. Ancora oggi vengono riproposti gli antichi giochi di armi, di bandiere e i cortei storici in costume. Presso i quattro quartieri di Montalcino è possibile gustare le pietanze del territorio come le pappardelle al cinghiale, i pinci al sugo,  le zuppe, le carni alla brace, il tutto ovviamente accompagnato dai superbi vini del luogo.

Per cui andateci quando vi pare, visitate quel che più vi aggrada, ma parafrasando l’antico adagio, non lasciate Montalcino se la bocca ‘un sa di vino.

 

Print Friendly, PDF & Email
Booking.com