In viaggio tra i borghi incantevoli della Val d’Orcia

Un itinerario su e giù per i suggestivi borghi di uno dei territori più amati della Toscana da compiere con calma nell’incanto di un paesaggio che offre scorci e luoghi splendidi in ogni periodo dell’anno: il verde intenso della primavera, i gialli forti e assolati dell’estate, i colori caldi dell’autunno o la quiete pacata dell’inverno, ogni sottofondo è quello giusto per una fuga in Val d’Orcia.

La Val d’Orcia: chi non la conosce o non ne ha mai sentito parlare? Sin da bambina ogni volta che in edicola usciva un rivista di viaggi dedicata alla Toscana, avevo sempre modo di vedere in copertina una fila di cipressi su delle colline perfettamente ondulate, o un meraviglioso casale, o lo scorcio di un vicolo tra graziose case di pietra e quando andavo a leggerne la didascalia, mi ritrovavo sempre qui, in Val d’Orcia. E’ innegabile, le vedute di questo territorio situato nel cuore della provincia di Siena corrispondono per molti all’immagine stessa della Toscana.

Abbiamo percorso questo itinerario poco tempo fa ed è stata bella la sensazione di sentirsi in vacanza a pochi chilometri da casa. Chi ha tempo da trascorrere in questa zona, può farlo anche in più giorni e/o rovesciarlo a seconda da dove voglia partire, chi vive non troppo lontano può spezzarlo e goderselo in più puntante. Ecco le nostre tappe:

Siamo partiti da Montalcino, la patria di uno dei vini toscani più conosciuti del mondo, il Brunello ovviamente. La sua Fortezza, dove l’ultimo baluardo della Repubblica Senese resisté ai fiorentini dal 1555 al 1559, ospita oggi una grande Enoteca e offre una vista mozzafiato su tutta la Valdorcia; le vie ed i vicoli del centro su cui si affacciano negozi, caffè, ristoranti e wine bar sono ideali per una bella passeggiata fino al Palazzo dei Priori che, con la sua caratteristica torre lunga e stretta, si affaccia su Piazza del Popolo, il centro del borgo, dove è possibile ammirare una pregevole loggia gotica.

Palazzo dei Priori, Montalcino

Proseguendo, siamo arrivati a San Quirico d’Orcia, un borgo che io trovo splendido in quanto molto equilibrato: non è troppo grande ma neanche minuscolo, non è troppo turistico ma nemmeno isolato e poco frequentato: sulla sua via principale, molto graziosa, si affacciano belle chiese, edifici storici, negozietti molto carini, bar e ristorantini. Da non perdere gli Horti Leonini, un giardino rinascimentale molto ben disegnato e tenuto, e il Giardino delle Rose. Ad entrambi i giardini si accede da due ingressi che si aprono sulla via principale e sono quindi ben visibili.

La Collegiata – San Quirico d’Orcia

Proseguendo sulla via Cassia (Strada Statale n. 2), siamo arrivati a Bagno Vignoni, un piccolissimo borgo medievale a pochi chilometri da San Quirico, caratterizzato dalla grande vasca di acqua termale che occupa il centro del paese. In effetti, tutti gli edifici del borgo, dalle locande alle abitazioni, alla chiesa si sono sviluppati attorno alla vasca che ha assunto la posizione e la funzione che normalmente sono proprie della piazza principale di un paese. Consiglio vivamente di effettuare la visita nei mesi autunnali e invernali: il vapore dell’acqua calda che sale dalla vasca e che è ben visibile date le più basse temperature esterne crea un’atmosfera magica e fuori dal tempo. Per chi volesse fare del turismo termale, qui tutte le informazioni.

La Vasca di Bagno Vignoni

Abbiamo proseguito poi sempre sulla Cassia per Castiglione d’Orcia, un incantevole paesino dalle caratteristiche viuzze e da un’insolita piazzetta in pendenza realizzata con sassi di fiume e dedicata al pittore e scultore della scuola senese Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, che qui nacque. A pochi metri dal borgo, la piccola frazione di Rocca d’Orcia è dominata dalla poderosa Rocca a Tentennano, che sovrasta l’intera Val d’Orcia. La camminata fino alla cima dello sperone di roccia calcarea su cui sorge è bella ripida e faticosa e dato che faceva tanto caldo, noi non l’abbiamo fatta. Ci siamo ripromessi di tornarci in una stagione diversa per ammirare il paesaggio da lassù, deve essere strepitoso.

Scorci – Castiglione d’Orcia

Tornando indietro verso San Quirico, si può poi proseguire per Pienza, la città di Papa Pio II Piccolomini che venne costruita applicando la concezione umanistico rinascimentale dell’urbanistica. Definita “la città ideale” o anche la “città utopia”, ha giocato un ruolo significativo nei successivi sviluppi urbani in Italia e non solo. L’applicazione di questi principi a Pienza, ed in particolare al gruppo di costruzioni intorno alla piazza centrale, è considerata un capolavoro del genio creativo umano. Oltre che per l’urbanistica e l’architettura rinascimentale, Pienza è famosa per i suoi incantevoli scorci e per il formaggio pecorino, il delizioso “cacio di Pienza” di cui sentirete l’odore provenire dai tanti negozietti che lo vendono, disseminati per le stradine del borgo.

A pochi chilometri da Pienza, su una collina che viene chiamata “la terrazza della Valdorcia” il piccolo incantevole paesino di Monticchiello conserva i suoi caratteristici tratti medievali, in contrasto con lo stile rinascimentale della città di Pio II. Le mura, il cassero, la chiesa e le casette meritano una visita, ma l’aspetto più suggestivo, sicuramente da cartolina, è la strada costeggiata di cipressi che morbida, dolce e sinuosa sale verso il borgo e resta negli occhi e nel cuore.

La nostra visita si è conclusa qui. Segnaliamo per chi avesse ancora tempo, il Giardino la Foce vicino a Chianciano, di cui abbiamo parlato in un precedente post, e di concedervi delle soste lungo la strada, per scattare delle foto, godere di ogni scorcio, ammirare con calma e lentezza un paesaggio unico, che dal 2004 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per essere “un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un immagine esteticamente gradevole.” Vedere per credere.

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