Il Giardino la Foce in Val d’Orcia

Poco prima di Chianciano Terme le colline ondulate ed armoniose della Val d’Orcia tornano ad incontrarsi con i più aspri calanchi delle crete. Qui, sul quadrivio dove convenivano e ancora convergono le strade per Pienza, Montepulciano, Sarteano e Chianciano, c’è un luogo dove la storia di questa parte della Toscana si intreccia con quella di una donna raffinata, attenta testimone del suo tempo e capace di consegnare a noi posteri un giardino incantevole, esempio di grande armonia e di pura bellezza: questo posto si chiama La Foce, questa donna è Iris Origo.

Il Giardino la Foce si trova all’interno dell’omonima tenuta, fondata nel 1498 dall’Ospedale Santa Maria della Scala di Siena come ostello per ospitare i pellegrini che si recavano a Roma lungo la Via Francigena.  L’ostello rimase a lungo nelle mani del potente Spedale di Siena fino alla confisca di molti beni ecclesiastici avvenuta sotto Pietro Leopoldo di Lorena e nel 1924 la tenuta venne acquistata dai Marchesi Antonio ed Iris Origo.

La competentissima, attenta ed esperta Sybilla – la guida che ci ha accompagnati nel percorso della visita – ci ha raccontato tanto di Iris, una scrittrice nata da madre irlandese e padre americano, che da piccola venne portata dalla mamma a vivere a Firenze affinché godesse dell’atmosefera internazionale di cui al tempo era permeata la città. Dopo le nozze con il Marchese Origo, amante della vita di campagna, Iris decise di vivere alla Foce e di farne sia una dimora per lei e la sua famiglia che una possibilità di miglioramento della vita dei poveri contadini della zona, attraverso i lavori di bonifica dell’inospitale Val d’Orcia e la fondazione di un sanatorio per bambini affetti da tubercolosi.

La storia di Iris si snoda tra gli anni ’20 e ’30, insieme a quella del suo giardino, progettato con estrema maestria dall’Architetto Pinsent che lei aveva visto a lavoro a Villa Medici a Firenze, acquistata proprio dalla madre quando era piccola. Il giardino è caratterizzato dalle siepi di bosso ed alloro sapientemente potati, da fontane, vasche e panchine, dai muri e dalle panche di travertino: il primo giardino, il giardino dei limoni, quello delle rose e il giardino inferiore portano ad apprezzare le grandi capacità  dell’architetto, che ha saputo sfruttare la morfologia del terreno e incastonare questo luogo prezioso nello splendido scenario della Val d’Orcia. La vista sul Monte Amiata di cui si gode dalla terrazza del Giardino dei Limoni è di quelle che mozzano il fiato, ma davvero: l’integrazione perfetta tra paesaggio umano e quello naturale fa restare letteralmente senza parole.

La storia di Iris prosegue attraverso il fascismo, la guerra, i bombardamenti, le lotte partigiane e l’occupazione nazista. Sembra un romanzo, la trama avvincente di un film di cui, circondati dallo splendore del giardino, si vorrebbe sentir raccontare ancora ed ancora. Noi vi abbiamo dato degli spunti attraverso queste parole e queste immagini, ma quello che si deve fare è andare e godere di tutta questa meraviglia in prima persona.

Nel 2016 il  giardino La Foce è aperto dal 26 marzo al 1 novembre  con visite guidate tutti i mercoledì alle 15:00, 16:00, 17:00 e 18:00, tutti i sabati, tutte le domeniche e le festività nazionali con visite che partono alle 11:30, 15:00 e 16:30. Resterà invece chiuso per eventi privati sabato 2 aprile, sabato 4 e 18 giugno, sabato 18 luglio e sabato 20 agosto. L’ingresso di €10,00 comprende la visita guidata, della durata di circa 45 minuti. Maggiori informazioni sul sito web. Una visita al Giardino è un’immersione nella storia della terra toscana e della Val d’Orcia e nella sua profonda bellezza, sia naturale che ad opera dell’uomo: un esempio di perfetta integrazione tra l’ambiente e la mano umana che tutti dovremmo tenere bene a mente nel nostro viaggio temporaneo su questa terra.

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