Il Birrificio Agricolo la Campana d’Oro in Casentino

Un grande casolare bianco degli inizi del 1800 nella campagna del Casentino, terra da coltivare, una famiglia con tante idee e una scommessa sul futuro: dare avvio a un birrificio agricolo e a un progetto di vita e di imprenditoria tutti insieme. Questa è la storia del Birrifcio Agricolo “La Campana d’Oro” che abbiamo visitato vicino a Bibbiena.

Abbiamo assaggiato per la prima volta le birre prodotte dal birrificio alla festa della castagna di Stia e ne siamo rimasti colpiti. Abbiamo una grande passione per la birra e la scoperta delle birrerie artigianali toscane è da molto tempo un leit motiv nella nostra attività del blog. Così abbiamo provato a chiedere ai proprietari se fosse possibile visitare l’azienda e…detto fatto, ci hanno accolto con entusiasmo e raccontato la loro  storia.

Una storia che nasce dalla passione per il territorio e da una scommessa coraggiosa: dopo anni di lavoro nel settore metalmeccanico,  Giancarlo e Antonella, romagnola e con lunga formazione nel settore del turismo, hanno deciso di cambiare radicalmente settore di impiego e di avviare un birrificio agricolo insieme al figlio Matteo, per poter lavorare tutti insieme: tutto l’orzo necessario per la produzione della birra è prodotto in azienda, raccolto e poi inviato al maltificio COBI di Ancona. Una volta effettuato il procedimento di maltatura, il prodotto rientra in azienda pronto per trasformarsi in birra nell’impianto di produzione di cui il birrificio è dotato e che abbiamo visitato, con tanto di dettagliata spiegazione di tutto il processo che prevede anche l’uso di luppoli inglesi e americani, a seconda del tipo di birra da ottenere.

Le birre prodotte sono di tre tipi e racchiudono nel nome un forte richiamo al territorio casentinese: la chiara è la Guelfa, mentre l’ambrata è la Ghibellina, a ricordo della battaglia di Campaldino del 1289, combattuta nell’omonima piana vicino a Poppi,  in cui le due fazioni si affrontarono  e a cui prese parte anche Dante Alighieri. Inoltre è stata introdotta nella produzione anche una scura, la porter del Casentino, dal nome di Romualda, in onore del Santo fondatore del Monastero di Camaldoli e del suo scuro saio. Sono tutte buonissime. Personalmente adoro la Ghibellina (e non potrebbe essere altrimenti dato che tra le due fazioni mi sono sempre fieramente schierata da questa parte sin dai tempi del liceo) , ma devo dire che anche la scura è meravigliosa. Giancarlo e Antonella ce l’hanno fatta accompagnare al cioccolato fondente al 71% della Cioccolateria Vestri di Arezzo ed è stata un’esperienza da meditazione!

Ma la Campana d’Oro è questo e molto di più: nel progetto della famiglia Parri c’è spazio per un agriturismo e un brew-pub, che per adesso è aperto su prenotazione per aperi-birre e cene, e che in futuro  sarà un luogo per l’organizzazione di eventi per tutto il territorio con spazio per la musica dal vivo proposta da gruppi della zona. Tutto in stile country-chic, che ho adorato fin dal primo momento. Iscrivendosi alla mailing list del sito è possibile essere aggiornati sugli eventi già in programma. Cliccando qui potete intanto visualizzare quelli per gennaio 2016. Inoltre nello spazio circostante il casolare è stata impiantata una banca del germoplasma dei frutti antichi del Casentino: un frutteto organizzato in isole, ognuna per un frutto diverso, con scopo didattico rivolto alle scuole ma anche produttivo, dato che alcuni frutti saranno usati per aromatizzare le birre.

Nel nostro girare per la Toscana abbiamo visto paesaggi, assaggiato prodotti, passeggiato tra borghi e cittadine, visitato mostre, fatto merende ma sopratutto ascoltato molte storie dei territori che abbiamo visitato e delle persone che li vivono.  Questa della Campana d’Oro è una delle nostre preferite, perché nasce da un progetto condiviso, dalla capacità e dal coraggio di credere in una nuova e avvincente opportunità e di inseguire un sogno.  Ben fatto!

Disclaimer: tutte le attività commerciali recensite in questo blog riflettono una personale e trasparente opinione degli autori, che non vengono in alcun modo ricompensati al fine di parlar bene di un locale e/o prodotto.

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